Cos’è lo stress?
Lo stress è una funzione adattiva dell’essere umano: è la risposta dell’organismo alla richieste di cambiamento da parte dell’ambiente.
E’ comune pensare che sia stressante solo ciò che è negativo. In realtà, qualsiasi evento, anche positivo, può essere vissuto come stressante se richiede un cambiamento della propria vita.
A scoprire lo “stress” è stato un ricercatore che si è imbattuto in questo fenomeno per caso. Hans Selye (1974) stava facendo una ricerca in laboratorio su dei topi, iniettando loro quotidianamente una sostanza per verificarne gli effetti. Il ricercatore rimase stupito al termine dello studio, quando rilevò che tutti i topi avevano sviluppato un’ulcera. Era sorprendente che tutti si fossero ammalati, sia i topi che avevano ricevuto la sostanza vera e propria, sia quelli che avevano ricevuto il placebo.
Il risultato non ha aiutato la sua ricerca. ma gli ha dato modo di capire, dopo vari tentativi, che le sue piccole cavie si ammalavano a causa delle condizione di vita cui erano soggette: scappare tutte le volte, venire catturati e infine ricevere l’iniezione. Queste situazioni avverse, prolungate nel tempo, facevano sviluppare a tutti gli animali l’ulcera.
Selye ha introdotto così il concetto di stress per descrivere la risposta dell’organismo alle richieste a cui è sottoposto, una reazione difensiva e adattativa che l’autore denominò Sindrome Generale di Adattamento.
Reazione fisiologica allo stress
Esattamente come avviene negli animali, l’essere umano è programmato per rispondere allo stress attivandosi secondo una reazione chiamata Risposta di attacco o fuga. Il corpo si mobilita per essere pronto alla minaccia.
L’attivazione richiede energia. Il fegato inizia a rilasciare zuccheri extra per aiutare i muscoli a tendersi. Diversi ormoni entrano nel circolo sanguigno per aiutare a convertire i grassi e le proteine in zucchero e per anestetizzare il corpo dal dolore.
Il metabolismo accelera per prepararsi al consumo energetico. Il battito cardiaco, la pressione arteriosa e la respirazione aumentano e le attività non essenziali, come la digestione, si riducono. La saliva e il muco si essiccano, in modo da aumentare le dimensioni delle vie respiratorie.
Questa complessa attivazione è stimolata da una parte dal sistema nervoso simpatico e dall’altra dal sistema cortico-surrenale (principale responsabile del rilascio dell’ormone adenocorticotropo ACTH o più comunemente ormone dello stress).
Lo stress dipende da come noi lo percepiamo
Nonostante la reazione fisiologica allo stress sia la stessa per tutti, non tutte le persone provano stress pur vivendo una stessa situazione.
Di fronte ad una stessa circostanza ci capiterà spesso di sentire la lamentela di chi è stanco e reputa la situazione stressante e qualcuno che invece non ne risente. Questo perché dal punto di vista psicologico la percezione dello stress, o valutazione cognitiva dell’evento, è diversa da persona a persona. Questo spiega perché la stessa situazione può assumere significati diversi.
Come viene percepito lo stress dipende da tante variabili. Dipende dalle risorse fisiche che di cui dispone la persona in quel momento, il suo stato di salute, la quantità di energia che ha. Dipende dalle risorse psicologiche, l’autostima che l’individuo ha di sé, la percezione di essere in grado di farci fronte, l’ottimismo di vedere una situazione critica come una sfida. Infine giocano un ruolo importante le variabili sociali, quindi la possibilità o meno di chiedere aiuto qualora servisse. Questi fattori concorrono a determinare molteplici reazioni di fronte ad uno stesso evento.
Questo spiega perché una persona ottimista tenderà a pensare di poter superare con successo l’esperienza stressante, mentre una persona pessimista più facilmente penserà di crollare e si rassegnerà alla situazione.
Ci sono anche altri fattori che influiscono sulla percezione dello stress, come la prevedibilità, la controllabilità e la durata dell’evento stressante.
Più un evento è incontrollabile più alta è la probabilità che venga vissuto come stressante. Essere in grado di prevedere il verificarsi di un evento, nonostante non se ne si abbia il controllo, riduce la gravità dello stress. Infine, la durata di un evento sembra essere predittivo di quanto verrà percepito negativamente.
Lo stress è negativo o positivo?
Nonostante questa parola sia usata sempre in negativo, lo stress per definizione è adattivo, serve a qualcosa. Aiuta il nostro corpo a produrre energia.
Sono l’ansia e lo stress che portano lo studente a prepararsi per tempo all’esame. L’attivazione è funzionale a mettere in atto comportamenti che aiuteranno a superare la prova, come prepararsi il materiale, studiare, svegliarsi presto.
Si parla di stress in senso negativo, invece, quando questa forte attivazione si protrae nel tempo.
Situazioni di stress cronico possono, addirittura, provocare conseguenze dannose per l’organismo. Questo perché una secrezione prolungata degli ormoni dello stress può compromettere il sistema immunitario, rendendo il fisico più vulnerabile a malattie (come ulcere, ipertensione, malattie cardiache). Molti clinici stimano addirittura che la metà di tutti i problemi medici della popolazione dipendano, in parte, dallo stress emotivo.
Come gestire lo stress?
Lo stress è normale che faccia parte della vita quotidiana di ciascuno. In ogni momento ci viene richiesto di adattarci a una nuova richiesta, un nuovo problema, una nuova situazione. Per affrontare lo stress quotidiano possiamo dedicarci a piccole cose che saranno però di grande aiuto per mantenere il nostro equilibrio.
L’importanza di parlarne
Comunicare con gli altri o scrivere di eventi di vita particolarmente stressanti migliora significativamente lo stato di salute. In uno studio (Pennebaker, 2007) 50 studenti hanno scritto dei loro “traumi” in 20 minuti, per 4 giorni consecutivi. Gli stessi, hanno fatto un prelievo di sangue prima, dopo e a distanza di qualche tempo dal compito.
Il risultato è stato sorprendente: le analisi del sangue dimostravano che gli studenti, che avevano messo per iscritto i loro momenti più difficili, mostravano un miglior funzionamento del sistema immunitario. Secondo Pennebaker la scrittura facilita la comprensione degli eventi, consentendo di trovare un significato e ridurre le emozioni negative.